venerdì 1 febbraio 2013

LETTERA AI CATECHISTI ANNO 2011-2012



Carissimi,

con questo incontro, all’inizio dell’anno catechistico, sento il desiderio di ringraziarvi per il ministero che vi apprestate ad accettare e vivere in favore della nostra comunità parrocchiale, affascinati, ancora, dal Signore Gesù, che siamo chiamati ad annunciare.

Lui, con il suo Spirito sia la nostra forza, la nostra gioia e la pienezza a cui attingiamo per sopperire alle immancabili deficienze e incapacità.

E’ illuminante per me l’espressione dell’apostolo Paolo ai cristiani di Corinto: “Ho creduto perciò ho parlato, anche noi crediamo perciò parliamo” (2 Cor 4,13).

Tale versetto getta una luce di verità sul nostro ministero, una verità e un impegno!

Parliamo perché crediamo!

Raccontare questo è il compito del catechista. Essere capaci di trasmettere la fede che viviamo, non da maestri, ma da cercatori di quella stessa verità, della persona  Gesù Cristo,  che dobbiamo consegnare agli altri, ma di cui siamo alla ricerca noi stessi.

Raccontare che noi prima di loro, come loro e con loro, cerchiamo il Maestro per porci alla sua sequela, affidandogli la nostra vita.

Raccontare che siamo disposti a ricevere, pronti ad accogliere, disponibili ad assimilare, solleciti a fare comunione, premurosi nel fraternizzare, sensibili nel donare, disponibili nel condividere e soprattutto instancabili nel cercare chi ha bisogno di dialogo, incontro, attenzione, ascolto.

Raccontare per donare!

Essere cercatori di Dio per dare a Dio, a se stessi e agli altri.

Perché non regalarci Dio?

Facciamoci questo regalo e, dopo aver sperimentato in noi il beneficio della sua paternità , facciamo il medesimo regalo  ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, agli adulti!

Allora sì che doneremo non mnemonicamente; con lezioni distaccate, fredde, che annoiano; non con incontri ripetitivi, sterili e vuoti, ma come rivelazione e trasmissione della nostra ricerca e del nostro incontro con Lui.


Dove se non nella celebrazione eucaristica?

Quest’anno vorrei invitarvi a provare  a capire insieme cos’è la Messa: se la comprendiamo, con la mente e con il cuore, sarà un bisogno vero e profondo andare a messa, nel giorno del Signore, la domenica, e per  i catechisti anche ogni giorno.

Come parlare della messa agli altri, come spiegare perché andare a messa, se noi non accogliamo tutti i frutti che la celebrazione eucaristica produce?

Se non ci lasciamo coinvolgere, fino in fondo, dalle tappe che la costituiscono, per scoprirne la forza e la bellezza, come condurre i bambini, con le loro famiglie, in questo straordinario  itinerario di vita e di salvezza?

Insieme con don Patrizio e don Giovanni, sacerdoti saggi, validi confratelli, percorreremo questo nuovo anno pastorale, chiedendo alla Vergine Madre, oggi nel ricordo della sua Natività: l’attenta riflessione, una sapiente sperimentazione, la coraggiosa verifica, una paziente capacità di riformulazione del percorso, il nostro costante impegno, insieme alla continua ricerca.
Con stima e fraternità.

Don Alfredo Di Stefano
Parroco

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