Molti sono i modi e quindi i “segni” per celebrare la penitenza e, anche se non tutti hanno lo stesso valore e la stessa efficacia, tutti possono contribuire ad educare il credente alla conversione e a realizzare la riconciliazione con Dio e con i fratelli, nella Chiesa.
La Pastorale quaresimale dovrebbe valorizzarli tutti con saggezza e con varietà in modo che ogni comunità cristiana manifesti sempre più perfettamente e pienamente la vittoria di Cristo risorto sul male e diventi sempre più segno e strumento di riconciliazione, in intima unione con il suo Signore.
Ne ricordiamo alcune:
1. Le celebrazioni penitenziali
Considerate sia come celebrazioni a sé stanti che come parte integrante della riconciliazione individuale, si rivelano utilissime per favorire e alimentare la conversione personale e comunitaria e la purificazione del cuore, anche perché sono un valido aiuto per quella contrizione perfetta che sgorga dalla carità, con la quale i fedeli possono conseguire la grazia di Dio.
La loro utilità, sia per la vita spirituale che per la catechesi e la pastorale della penitenza, emerge con chiarezza dalla struttura e dagli elementi che le compongono e che vanno sempre rispettati, anche nella legittima varietà di forme che sono previste, sulla base sia delle persone che vi partecipano che dei momenti e delle situazioni in cui vengono promosse.
2. Le stazioni quaresimali
Le caratteristiche della liturgia stazionale sono assai significative: la processione, per indicare “il cammino della conversione” a cui la Chiesa è chiamata in Quaresima; la grande assemblea di preghiera, l’unica Eucaristia, l’invocazione di una comunità chiamata a convertirsi e ad esprimerse l’unità nella fede e nella carità.
3. Le preghiere eucaristiche della riconciliazione
I credenti non possono fare a meno di rendere grazie quando si pongono di fronte a questo avvenimento e alla luce della parola di Dio, scoprono o approfondiscono sempre più l’amore misericordioso di Dio che, nonostante il peccato personale e sociale, continuamente offre agli uomini il dono della riconciliazione nello Spirito Santo.
I due “prefazi” delle preghiere di riconciliazione, che hanno appunto lo scopo di esprimere i motivi dell’azione di grazie, lo mettono in risalto in maniera forte e con un linguaggio biblicamente e umanamente assai espressivo.
4. La prima confessione dei fanciulli
Anzitutto l’invito a valorizzare il tempo quaresimale per l’iniziazione penitenziale dei fanciulli, nel quadro del più ampio impegno di una loro maturazione nella fede da realizzare nell’itinerario catechistico di uno o più anni.
La seconda esigenza è quella di prevedere appunto verso la fine della Quaresima, la celebrazione del sacramento della riconciliazione vero e proprio per i fanciulli.
In genere le messe della 1a Comunione, nelle nostre comunità, si svolgono durante il tempo pasquale e anche dopo, nelle domeniche ordinarie che seguono la Pentecoste.
L’esperienza pastorale ci insegna che per diversi motivi, legati anche alla psicologia dei fanciulli, non è opportuna la celebrazione della prima confessione nei giorni immediatamente precedenti la Messa di 1a Comunione. Come pure non ci è consentito tralasciarla del tutto sotto pretesto che i fanciulli non sono ancora capaci di peccato mortale e, dunque, non avrebbero bisogno del sacramento.
Valorizzando ciò, cammineremo preparandoci in modo consapevole alla Pasqua del Signore.
Don Alfredo Di Stefano
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