sabato 9 febbraio 2013

ZONA PASTORALE DI SORA




Alcuni elementi in vista di Orientamenti pastorali

Nel cammino percorso in questo anno della Zona pastorale di Sora, con gli incontri di presbiterio e delle Assemblee, visti gli Orientamenti della realtà diocesana, la prospettiva per il futuro, quasi come unico criterio, è quello di una pastorale di comunione che rende concretamente possibile una pastorale integrata, una pastorale in cui parrocchie vicine esprimono collaborazione e corresponsabilità, guidati da un parroco responsabile; una pastorale ove, alcuni settori dell’azione pastorale convergono per un percorso di scelte comuni.

Per questo è chiaramente emerso negli incontri zonali, quasi a costituirne le radici di una pastorale a servizio della comunione, nello scambio di ministeri e carismi, come sia necessario che le comunità parrocchiali, prima di tutto gli operatori pastorali, maturino un vero atteggiamento di ascolto e di attenzione alle persone, per cogliere i problemi e le esigenze, come sia necessario  riscoprire il significato vitale e gioioso del messaggio cristiano e la vera identità della comunità  ec­clesiale, ritrovare il gusto dell'appartenenza ecclesiale e della par­tecipazione alla vita della comunità.

a) Nell'ambito della comunione e partecipazione ecclesiale

1) Aspetti positivi: segni di solidarietà  e di accoglienza; esperienze di vita associativa (presenza di associazioni sportive, ricreative, culturali);  presenza attiva del     Consiglio   Pastorale Parrocchiale; formazione e impegno degli operatori pastorali.   
                  
2) Aspetti problematici: atteggiamenti individualistici,  con­correnziali; crisi dell'unita familia­re; individualismo religioso; atteggiamento di delega.

3) Esigenze emergenti: promuovere la vita comunitaria e una solida spiritualità   e corresponsabilità ecclesiale;  attivare collaborazione concreta in alcuni ambiti della pastorale e per ciascuno di essi costituire un gruppo di lavoro per elaborare progetti, promuovere l’attuazione e verificare i risultati; reperire, dare fiducia e responsabilità ai collaboratori laici, suscitando e accompagnando vocazioni ministeriali. Rivitalizzare i Consigli pastorali parrocchiali, coinvolgendo in prima persona i presbiteri perché tali consigli diventino luoghi di comunione, di progettazione e di corresponsabilità. Vivere esperienze di comunione tra i gruppi di una parrocchia e della zona. Feste, veglie di preghiera, incontri di formazione, celebrazioni, etc… come momenti di comunione per aiutare a superare la mentalità campanilistica ed a vivere concrete esperienze a livello zonale. Essere vicini alle persone anziane sole; favorire la collaborazione con le parrocchie vicine; partecipare alle iniziative pastorali della zona e della diocesi; stabilire rapporti di collaborazione con le istituzioni pubbliche.   
                  
b) Nell'ambito dell'accompagnamento e dell’educazione alla fede

1)   Aspetti positivi: continuità  degli itinerari di iniziazione cristiana; collaborazione dei catechisti  nell'educazione cristiana dei fan­ciulli e ragazzi; animazione zonale della pastorale giovanile...

2)       Aspetti problematici: esodo dalla parrocchia della maggior parte dei giovani cresimati; mancanza di itinerari di formazione cristiana degli adulti; mancanza di animatori per giovani e adulti; indifferenza di tanti genitori nei confronti dell'educazione cristiana dei figli.

3)       Esigenze emergenti:  promuovere iniziative di primo annuncio  e di  rievangelizzazione degli adulti:

Ø  itinerario per genitori che chiedono il  Battesimo per i figli: essi vanno aiutati a riscoprirsi    figli    di Dio, membri della comunità  cristiana, educatori dei figli nella fede;

Ø  itinerario per genitori coinvolti nell'iniziazione cristiana per i loro figli: è necessario aiutarli a scoprire ciò  che essi sono di­ventati grazie al matrimonio cristiano, a rileggere la loro vita di coppia e di famiglia come « storia di salvezza » e a esercitare il  mi­nistero di evangelizzazione.

a) itinerari a breve termine : incontri di catechesi nei tempi « forti» dell'anno liturgico, per approfondire in tempi successivi i nuclei fondamentali della fede cristiana, in stretto rapporto con i problemi della vita quotidiana; incontri di riflessione e di preghiera legati a particolari espressioni della religiosità  popolare;

b)      itinerari a lungo termine: incontri periodici lungo tutto l' arco dell' anno, incentrati sui testi biblici della liturgia domenica­le o su singoli libri della Bibbia o su temi catechistici o su problemi di vita quotidiana; incontri periodici di associazioni e di movimen­ti ecclesiali.

c)      catechesi al popolo : incontri mensili, con momenti assembleari, in cui vengono approfonditi, di anno in anno, i nuclei portanti del messaggio cristiano, come sono articolati nel catechismo degli adulti o come sono proposti dai piani diocesani;

          d) gruppi biblici: per mettere al centro della riflessione la parola di Dio scritta e propongono la lettura continua di singoli libri della Bibbia o l' approfondimento dei testi biblici indicati dal lezionario festivo o  l 'approfondimento di temi biblici (specifico della Scuola di Formazione Teologica?);

          e) centri di ascolto: riunendosi nelle case e aiutando gli adul­ti a mettersi in ascolto del Vangelo sono occasioni per interpretare con esso la vita o  mettersi in ascolto della vita per illuminarla con il Vangelo; se sono condotti avanti con continuità e secondo un preciso progetto pastorale, possono trasformarsi in altrettante « comunità  ecclesiali di base » che rinnovano la parrocchia intera;

f)  gruppi-sposi: aiutano gli sposi cristiani a prendere coscien­za della loro vocazione e della  loro ministerialità, a vivere i valori del matrimonio cristiano e la spiritualità coniugale, a « lievitare » l'intera comunità   ecclesiale e sociale;

g)  associazioni e confraternite, movimenti ecclesiali: di solito la catechesi associativa ha il     vantaggio di svolgersi all'interno di un itinerario formativo globale, che prevede una forte esperienza aggregativa, momento della preghiera, la testimonianza di carità  e di promozio­ne umana;

h)  operatori pastorali: essi sono chiamati a percorrere un iti­nerario formativo permanente, sia in ordine all'« essere », e al « sa­pere » che al « saper fare »; questo itinerario li aiuta a maturare una fede più consapevole, intellettualmente più  « abitabile » e orientata all'azione pastorale, a vantaggio di tutta la comunità parrocchiale. Esperienze zonali a proposito vanno continuate e rinnovate.

    Questi itinerari devono essere progettati con una triplice at­tenzione:

Ø  garantire progressione e continuità  a chi li sta già percorrendo;
Ø  assicurare la possibilità   di « ingresso » a chi non li ha anco­ra intrapresi;
Ø  essere ancorati strettamente all' anno liturgico e inseriti nel cammino dell' intera comunità.

La scuola di Formazione Teologica può aiutare –sostenere- rendere possibile alcune di queste speranze ed itinerari.

 i)  E’ necessario che la Parrocchia formi dei cristiani adulti a diventare “catechisti della strada”, capaci di accompagnarsi alla vita e alle vicende dei fratelli, soprattutto in quelle situazioni vitali di gioia e di dolore, di speranza e di attesa (nascita, innamoramento, malattia, morte, etc…) in cui si risveglia il senso dell’esistenza e si ripropongono i grandi interrogativi della vita.

g) Educare i catechisti attraverso la crescita, spirituale, umana ed ecclesiale e la comunità a riconoscerli non come supplenti del Parroco, ma come “portavoci” della comunità stessa, in modo che si sentano sostenuti dalla stima, dalla collaborazione e dalla preghiera dell’intera comunità. A livello zonale e parrocchiale si può esprimere tale attenzione.

c) Nell'ambito della celebrazione cristiana

1)   Aspetti positivi: preparazione e svolgimento accurato delle cele­brazioni liturgiche; animazione del canto liturgico da parte dei grup­pi corali, soprattutto giovanili; valorizzazione delle espressioni di pietà popolare.

2)   Aspetti problematici: separazione tra liturgia e vita; frequenza individualistica e abitudinaria di tanti cristiani alle celebrazioni li­turgiche;  elevato numero delle messe;  celebrazioni liturgiche asettiche e ripetitive.

3)   Esigenze emergenti: curare la celebrazione comunitaria della do­menica; valorizzare le espressioni della religiosità  popolare; educa­re alla preghiera; costituire il gruppo liturgico; formare i lettori; edu­care la comunità  all'ascolto dei testi biblici; preparare l' omelia as­sieme a un gruppo di laici, ecc.

Ø  itinerario per giovani e adulti, che devono completare il processo di iniziazione cristiana e ricevere il  sacramento della Confermazione: è importante aiutare questi giovani e adulti a fare una scelta personale e consapevole della vita cristiana;

Ø  itinerario per fidanzati che chiedono di celebrare il sacra­mento del Matrimonio: essi vanno aiutati a riscoprire Gesu’  Cristo come Via, Verità  e Vita del loro amore e della loro alleanza coniu­gale e a diventare « sposi nel Signore ».

d) Nell'ambito della carità  e promozione umana

1)   Aspetti positivi: espressioni di solidarietà  di fronte a situazioni di bisogno; impegno dei volontari, diffusione di gruppi e associazioni, presenza delle caritas parrocchiali; iniziative cultu­rali diffuse  per gli  adulti.

2)   Aspetti problematici: fenomeni di emarginazione e di devianza; solitudine di persone anziane; mancanza di  piena  cooperazione tra isti­tuzioni educative e sociali.

3)   Esigenze emergenti: favorire l'attenzione alle situazioni di neces­sità , dentro e fuori la zona;              coordinare  le varie forme di volon­tariato presenti; suscitare attenzione ai problemi sociali e culturali del terri­torio; formare all'impegno socio-politico, attivazione della Città della caritàcome luogo privilegiato per una testimonianza nel territorio, per una seria risposta da dare al alcune fasce che si manifestano povere e quindi bisognose di accoglienza e di accompagnamento: famiglie, minori, disabili… Ci si augura che i lavori per l’utilizzo di tali spazi sia veloce per “organizzare” il servizio da esprimere. C’è molta attesa e disponibilità!

Sora, 8 Giugno 2007
Don Alfredo Di Stefano
Vicario

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