sabato 9 febbraio 2013

STAZIONE VII - GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA – CATTEDRALE SORA



La formella è divisa in quattro bande dalla sagoma, in prospettiva, della croce. La croce, ad alto rilievo, esce come da profondità abissali.

È il grande albero dalle radici profonde. Gesù, nella prima banda, in basso a sinistra, cede sotto il massivo peso che si inclina. Con una mano si sorregge a dei massi squadrati, forse scorcio di scalini, (presenza ritornante, labirintica, della civis), e con l'altra si aggrappa ad un braccio della stessa croce, strumento essenziale attraverso cui si realizza la sua missione, e che ripetendo la forma squadrata e aggittante degli scalini ne prolunga, in senso verticinoso e vorticoso, l'ascesa.

 Appena oltre il breve orizzonte, anzato, si staglia, feroce, la sagoma di un soldato romano.

Nel lato opposto, una selva di lance, a esplosione a cono rovesciato, sminuzza il breve fazzoletto, nero, di cielo.

Il rilievo è stato necessario per dar presenza fisica, massiva alla donna, mentre l'incisione per simulare l'impronta, l'orma, ossia l'assenza materica del Cristo; la sua presenza come imago che rafforza, in profondità, quella della memoria, e si pone come archetipo del quotidiano peregrinare della storia.

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