Il “tesoro” della Cattedrale è stato arricchito nel corso dei secoli da donazioni, lasciti, commissioni di manufatti in gran parte opera di artigiani locali. Sono conservati nella vetrina e nel ripostiglio un’ampolla del XIX sec. rivestita da filigrana d’argento, un vassoio del medesimo periodo, opera di argentiere napoletano, su cui è sbalzata una scena agreste di putto tra due alberi incorniciata da foglie d’acanto. Una brocca e un bacile in argento stampato e niellato appartenuti al vescovo Giuseppe Pontieri, un pastorale della seconda metà del secolo scorso in argento massiccio stampato; una serie di tre cartagloria con cornice a sbalzo del 1736 di argentiere napoletano, una seconda serie di tre cartagloria in argento sbalzato della prima metà dell’800, di scuola napoletana.
Una pace del sec.XVIII raffigurante l’episodio evangelico dell’Ascensione di Cristo e gli Apostoli in estasi è opera di artigiano locale.Ed ancora, sono conservati qui un turibolo del primo settecento di scuola romana, un altro dell’800, di artefice locale, una navicella (FOTO 1) per incenso del sec.XIX in argento sbalzato da argentiere locale; un campanello in argento, opera secentesca dell’argentiere Angelo Fioravanti, donato dal convento di S.Chiara.Sono ancora compresi nel “tesoro” della Cattedrale, anche se non tutti esposti, tre ostensori in argento, uno della seconda metà del sec.XVII, gli altri di fine settecento; una pisside del sec.XVI. Un pezzo di pregevole fattura è il calice (FOTO3), risalente alla metà del ‘700, opera di Antonio Gigli, argentiere romano.
Sono custoditi anche una serie di quattro calici in metallo argentato o dorato del sec.XIX di artigianato locale o francese; un calice bronzeo del ‘600, come avverte l’incisione del nome del vescovo De Bellis ( 1657-1659), di argentiere locale; due calici in argento sbalzato del ‘700, un calice in metallo argentato del ‘700.Concludono il repertorio numerosi candelieri, databili dal ‘600 in poi, alcuni di questi provenienti anche dal monastero di S.Chiara, e sei crocefissi per altare databili in un periodo compreso tra il ‘600 e il ‘700.
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