Con lo sguardo rivolto verso il Natale che viene e il cuore ravvivato da una liturgia viva, fonte di comunione e di speranza, il cammino delle “nostre” parrocchie accoglie la proposta proveniente dal Convegno di Verona, un invito a vivere con entusiasmo l’essere cristiani, perché il Signore risorto rinasca, entri nella storia e “ogni uomo vedrà la Sua salvezza”.
La liturgia tiene vivo questo annuncio e lo rende presente, rigenerando nel dono che fa, una promessa da far germogliare nella vita, un kairos, un evento unico, che è nuova alba di speranza e di liberazione, di pace e di giustizia.
La Celebrazione liturgica, luogo di convocazione e di ascolto, trasforma gli animi e li libera da delusione e sentimenti contrastanti, perché l’obbedienza seria alla Parola, da una parte aiuta a discernere le grida di angoscia e di implorazione della nostra storia, dall’altra dona un linguaggio incoraggiante e carico di attesa.
Ogni Celebrazione liturgica, in particolare il mistero del Natale, dona la veste nuziale ad ogni credente, perché rivestito di vera dignità, la stessa vita umile e povera, arricchita di compassione e di tenerezza, riceva attraverso la condivisione, modalità nuove del vivere, del senso religioso e della persona stessa.
Un Natale che guarisce e affascina, che plasma e libera, che introduce all’esperienza di Dio, del Verbo incarnato per accogliere l’amore esagerato e folle verso l’umanità, dona vitalità alle comunità ecclesiali, certe che solo l’amore genera la speranza.
Il Natale è la festa della reciprocità dell’amore, ove nel dono ci si riconosce persone capaci di riscattare la propria fragilità, in quell’affetto che riconcilia con la condizione umana che si chiama solidarietà.
Se la fragilità è insieme causa di bisogno e motivo di dono, accettare e vivere il Natale significa riconoscere la relazione filiale che ci lega a Lui, e ciò ci inserisce nella straordinaria dinamica di amore che ci trascende.
Il Natale è questo reciproco donarsi il Suo amore, ma bisogna crescere in questo riconoscersi tutti in rapporto con il Dio che viene per costruire nelle nostre comunità percorsi ed itinerari sapienzali che ci rapportano all’amore che salva e diventare annunciatori di un mondo nuovo, non più dominato dalla forza e dalla violenza, ma dall’amore, dalla solidarietà, dall’accoglienza.
Un mondo nuovo trasfigurato dalla luce di Cristo, il figlio di Dio per noi incarnato!
Mons. Alfredo Di Stefano
Parroco
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