sabato 9 febbraio 2013

GUIDA ALLA VISITA – CATTEDRALE SORA – PARTE IV



Subito dopo aver varcato il portale romanico, ecco apparire la maestosa semplicità dell'impianto basilicale
diviso in tre navate da una doppia fila di sei pilastri che sorreggono archi ogivali; la navata di sinistra conta sei cappelle, quella di destra sette.

La tripartizione attuale ricalca la suddivisione tricellulare del santuario romano, utilizzandone i muri perimetrali; la parete di fondo si staglia in tutta la sua imponente bellezza , liberata dagli stucchi del restauro del 1916 e riportata al nudo aspetto primitivo nel 1977; essa costituiva l'alzato del santuario pagano.

La muratura, come in tutto l'impianto romano, è in opera quadrata di IV maniera, in blocchi isodomi di calcare travertinoide posti di testa e di taglio e con i filari superiori lievemente aggettanti sull'inferiore. Sono ben distinguibili la fase romana da quella della fine del XIII secolo, come la cortina in pietre rozzamente lavorate e irregolari nella zona superiore suggerisce. Gli altri lati perimetrali del tempio sono nascosti dai dipinti delle navate laterali.

Sulla porta d'accesso, all'interno, si possono ammirare tre tele inserite in un trittico ligneo di noce intagliato, a colonnine tortili che scandiscono tre nicchie che le accolgono: nella centrale è dipinta l'Assunta, nelle laterali S.Pietro e Paolo.






Il dipinto, del 1933, è opera di Aurelio Mariani, pittore velitrano, mentre la ricca cornice è di artigiani locali su disegno dell'arch. Saltelli. Sono andati perduti purtroppo nell'incendio del 1916 un quadro dell'Annunciazione di Giuseppe Cesari, cioè il Cavalier d'Arpino, e un affresco sulla volta della sacrestia raffigurante l'Assunta in gloria del 1814.


Trittico ligneo di noce intagliato, a colonnine tortili che scandiscono tre nicchie che le accolgono: nella centrale è dipinta l'Assunta, nelle laterali S.Pietro e Paolo. 

Il dipinto, del 1933, è opera di Aurelio Mariani, pittore velitrano, mentre la ricca cornice è di artigiani locali su disegno dell'arch. Saltelli.




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