La costante preoccupazione di ogni catechista - quale che sia il livello delle sue responsabilità nella chiesa - dev'essere quella di far passare, attraverso il proprio insegnamento ed il proprio comportamento, la dottrina e la vita di Gesù. Egli non cercherà di fermare su se stesso, sulle sue opinioni ed attitudini personali l'attenzione e l'adesione dell'intelligenza e del cuore di colui che sta catechizzando; e, soprattutto, non cercherà di inculcare le sue opinioni ed opzioni personali, come se queste esprimessero la dottrina e le lezioni di vita del Cristo. Ogni catechista dovrebbe poter applicare a se stesso la misteriosa parola di Gesù «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato». (Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae, 6)
1.Spiritualità
Quale frequentazione assidua della parola di Dio trasmessa dal magistero della chiesa, quale profonda familiarità col Cristo e col Padre, quale spirito di preghiera, quale distacco da sè deve avere un catechista per poter dire: «La mia dottrina non è mia»! (Catechesi Tradendae, 6)
La preghiera, personale e liturgica, ha un ruolo fondamentale nella vita del catechista ed è il punto di partenza della vita della fede. Cominciando dall’ascolto attento della Parola di Dio e della partecipazione all’Eucaristia, passando per la Liturgia delle Ore e la Riconciliazione, arrivando alla preghiera personale e di gruppo.
Chiediamoci:
- Quali di questi momenti vivo con gioia?Quali con tristezza o per obbligazione?Perché?
- I miei bambini ricevono testimonianza che vivo questi momenti concreti di spiritualità? Quando e come?
- Che rapporto ho con la confessione – riconciliazione.
2.Formazione personale
La catechesi illumina le molteplici situazioni della vita, preparando ciascuno a scoprire e a vivere la sua vocazione cristiana nel mondo. Infatti, crescendo nella conoscenza di Cristo mediante la fede, ciascuno fa proprio il pensiero di Lui, i suoi giudizi, la sua volontà, la sua croce e la sua gloria in un’operosa vita di carità. (Rinnovamento della Catechesi, 33).
Chiediamoci:
- A quali momenti di formazione ho partecipato e desidero condividere nel futuro?
- Come ho accolto le iniziative formative della parrocchia e della zona?
- Come possiamo migliorare la formazione nel prossimo anno?
- Cerco un confronto con il Parroco – Cappellano, sia per la mia vita personale, come per i possibili itinerari e attività nella catechesi?
3.Vita di comunità
Negli Atti degli apostoli i membri della prima comunità cristiana vi appaiono «assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere». Si trova qui senza dubbio l'immagine permanente di una chiesa che, grazie all'insegnamento degli apostoli, nasce e si nutre continuamente della parola del Signore, la celebra nel sacrificio eucaristico e ne dà testimonianza al mondo nel segno della carità. (Catechesi Tradendae, 10)
Nella comunità parrocchiale il gruppo dei catechisti deve essere una comunità esemplare dove:
- Ogni catechista è accolto e accettato.
- Il clima di accoglienza e di stima deve rendere possibile la correzione fraterna.
- I catechisti sono chiamati ad essere persone che hanno il carisma di coinvolgere, bambini e adulti, nella vita della comunità.
Chiediamoci:
- Siamo comunità o semplice gruppo di lavoro. Lavoriamo in equipè? Dove e come si vede?
- C’è tra di noi catechisti il clima che permetta la correzione fraterna?
- Come reagisco di fronte a uno sbaglio di qualcuno della comunità ( altro catechista, genitore, ecc.)?
- Il mio atteggiamento avvicina o allontana dalla parrocchia? So integrare i possibili differenti punti di vista, centrare il mio servizio sulla legge dell’amore, della corresponsabilità e della comunione, eliminando pregiudizi, sotterfugi, gelosie, voglia di protagonismo?
- Partecipo con serenità a ciò che gli altri promuovono, o decido di non assicurare la mia presenza, o addirittura ostacolo l’iniziativa – attività?
- Cerchiamo il bene dei fanciulli e non tanto la nostra realizzazione?
4.Servizio
Io intendo ringraziare, a nome di tutta la chiesa, voi catechisti parrocchiali, laici, uomini ed in numero ancor maggiore donne, che dappertutto nel mondo vi siete dedicati all'educazione religiosa di numerose generazioni. La vostra attività, spesso umile e nascosta, ma compiuta con zelo ardente e generoso, è una forma eminente di apostolato laicale, particolarmente importante laddove, per differenti ragioni, i fanciulli ed i giovani non ricevono una conveniente formazione religiosa in seno alle loro famiglie. (Catechesi Trandendae 66).
Il servizio della catechesi, di cui la Chiesa ci ringrazia, comporta:
- i momenti diocesani di formazione;
- l’incontro formativo e organizzativo con il gruppo catechisti;
- la preparazione dell’incontro di catechesi;
- l’incontro settimanale di catechesi con i bambini;
- la partecipazione all’Eucaristia domenicale con i ragazzi del catechismo;
- il contatto costante con le famiglie dei proprio bambini;
- la coerenza con la scelta fatta.
Chiediamoci:
- In questo anno che cosa ha rafforzato la mia vocazione di servizio?
- Sono attento ai momenti comunitari e diocesani per catechisti?
- Come preparo l’incontro di catechismo?
- Quali difficoltà riscontro nel realizzare l’incontro?
- In che modo cerco l’incontro con le famiglie dei miei bambini?
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