sabato 9 febbraio 2013

NATALE 2009



È Natale! E la gioia di questo giorno possa raggiungere i vostri cuori perché l’annuncio di questa nascita: “oggi è nato per voi il Salvatore”, vuole farci sentire, non più soli e lontani, ma vicini e vuole invitarci ad aprirci all’altro, all’incontro, alla comunione, alla reciprocità,  perché ovunque il seme della pace e dell’amore portino  frutti. Soffocati hanno bisogno di riaffiorare!

Che cosa è il Natale?

Natale è fare esperienza del dono. E’ Dio stesso che entra nella tua vita, per riempirla di gioia.

Dio dedica del tempo a te, ti dice il suo amore, presentandosi nella natura umana di un bambino.
Ecco il dono: Dio nella persona di Gesù!

 Mentre nella vita tutto ha un prezzo, un valore economico, ogni attività richiede un suo investimento, ogni azione implica interessi, ogni relazione comporta un dare se vuoi ricevere e non sempre le attese sono colmate, Dio si dona gratuitamente, perché  le cose più grandi nella vita sono gratuite.

 Una cosa che paghi ha solo un valore legato al tempo e con il passare del tempo viene svalutata, i beni, ogni bene materiale è destinato a consumarsi, a corrompersi, a perdere il suo valore, Dio no, è inalterabile nel suo significato e gratuito in tutte le sue manifestazioni, fedele, di un amore eterno.

Perché noi non ce ne accorgiamo? Perché non diamo valore a ciò che è atto gratuito? Perchè non ci fa riflettere il fatto che Dio non ci lascia, non ci abbandona e con il suo amore continua ad accoglierci. Ci cerca, ci sollecita, ci scuote, usa qualsiasi mezzo, si serve di ogni cosa – a volte anche usando le prove, gli eventi che succedono nel mondo – per riaccendere quella scintilla di luce che è in noi e che non muore mai, che si chiama amore- libero,  generoso, gratuito- per diventare anche noi un dono?

 Troppo spesso crediamo di non avere bisogno di questo dono!

La presunzione di voler essere autosufficienti ci allontana dalla logica del dono. Noi siamo fatti per il dono!

Natale è la stupefacente esperienza del dono, che ci porta a fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità.

La gratuità è  riconoscere che Dio si è fatto uomo ed è qui fra noi, riconoscere l’amore di Dio fra noi e condividerlo con tutti.

Chi si è accorto di questo gioioso dono e l’ ha gustato?

Marco di otto anni, questa sera ha ricevuto molti doni e ha promesso di essere più buono. I doni ricevuti sono sì il segno dell’affetto di tutti coloro che ti vogliono bene, ma  rappresentano anche qualcosa di più: il dono fatto a tutti i bambini di una famiglia, di una casa, del necessario per vivere.
Rappresentano anche quei doni che attendono i bambini dell’Indonesia, della Palestina, dell’Africa e di tante baraccopoli delle nostre città italiane, quei doni di sono stati privati gli abitanti dell’Aquila, il dono di persone che non potranno più riabbracciare.

Ma chi si è accorto di questo gioioso dono e l’ ha gustato?

Antonio e Maria, marito e moglie che hanno deciso di non litigare più, di smetterla di accusarsi a vicenda: “non capisci nulla, sei troppo permissivo, sei troppo superficiale, irresponsabile, non sai come intervenire.

Guardando alla famiglia di Gesù e pensando ai loro figliuoli, hanno finalmente sentito il desiderio di continuare a stare insieme, perché è molto di più quello che si perde allontanandosi.

Il Natale, il Dio vicino, li ha  incoraggiati e aiutati a dialogare, ad aver fiducia l’uno nell’altro, ad
avere a  cuore il loro matrimonio. Essi hanno imparato ad ascoltarsi e hanno ritrovato la pace, comprendendo che una rottura non è la soluzione.

Chi si è accorto di questo gioioso dono e l’ ha gustato?

Francesco di sedici anni, Marta di quattordici anni, Ugo di ventitrè anni, Paolo di ventisette,  giovani che non si sono rassegnati a vivere da spensierati e con superficialità, ma hanno deciso di credere nei valori forti, impegnarsi seriamente, dare il loro tempo  nel volontariato,  vigilare sui momenti tumultuosi della  vita e su quelli che fanno battere il cuore forte, vivere con rispetto verso tutti e finalmente non fare più guerra al mondo degli adulti, ma dialogare con loro e lottare insieme per i diritti di tutti.

Chi si è accorto di questo gioioso dono e l’ ha gustato?

Infine Amalia e Marco, due pensionati che dinanzi a: “ non c’è più posto per voi nella società”, con la mente ed il cuore pieni di tanti ricordi, ricchi di esperienza, hanno deciso di mettersi a disposizione degli altri, certi di poter continuare ad essere utili e alzarsi così ogni mattina di buon umore, sapendo di continuare ad agire per dare speranza e gioia ai giorni futuri.

È Natale tutti i giorni, ma oggi in modo particolare questo amore, guardando il Bambinello nella mangiatoia lo senti, ti scalda il cuore, ti avvolge in un abbraccio.

Oggi egli è ancora più vicino: in modo particolare a coloro che sentono l’amore, la pace, la speranza affievolite. Egli dice: non sei solo, sono qui per te,  sono nato per te, per darti la felicità.

In questo giorno la grazia di Dio è stata riversata su di noi e noi tutti l’abbiamo ricevuta: è la grazia di essere figli, figli di Dio, ed è con questa certezza che oggi ritornando nelle nostre case, nelle nostre famiglie, proveremo, sentiremo, qualcosa di diverso. Sentire il Natale,  non è una bella favola per i bambini, ma la risposta di Dio alla tua vita che cerca la pace!

Il futuro è di persone decise che sanno osare l’amore! Siate forti, opponetevi al declino dei valori, della società, della famiglia, della chiesa e abbiate fiducia in ciò che è nuovo. Facciamo sì che questa fiducia sia condivisa da molti. …    

Auguri!

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