Al termine della scalinata, il sagrato della chiesa è fiancheggiato da un torrione a base circolare e dal muro a scarpa, in grossi blocchi di travertino ben tagliati, rifiniti e dai giunti perfettamente combacianti.
Dopo essere entrati nell'avancorpo costruito nel secolo XVIII, si può ammirare un pregevole portale del sec.XII, in sette blocchi marmorei decorati da un rilievo floreale e vegetale.
Osservando dal basso, si nota il rilievo di due cani in movimento e col muso rivolto all'indietro, disposti in simmetria speculare ai lati degli stipiti, dalle cui fauci escono e si sviluppano verticalmente girali d'àcanto al cui interno si inseriscono elementi floreali e animalistici.
È molto probabile che il rilievo sia la stilizzazione allegorica dell' "albero della vita" e che il melograno, i tralci di vite, l'uva, le tortore, le rosette, rappresentino simboli di fecondità e di rinascita spirituale in Dio.
Sull'architrave si legge: (margine superiore)
(L)IMINIBUS SACRIS OLIM FU(NE)RE FEDATIS V(IRG)INIS HIC ARCU(S) IUSSU ROFFRIDI (P)ERACTUS
("Sulle soglie sacre profanate dall'uccisione di una giovane qui fu innalzato un arco per ordine di Roffredo")
(margine inferiore, bustrofeda)
(margine inferiore, bustrofeda)
SUMMA(E) V(IRGINI) GENITRICI (E)X IDOLIS FALSIS HIC ARCU(S)
("Alla somma Vergine Madre su falsi idoli qui un arco")
(margine interno, bustrofeda)
QUI(A)E FULGET IN (A)EDE ("che fugge nel tempio")
(margine interno destro)
(R)OFFREDUS AUX(IT) ("Roffredo accrebbe")
(margine esterno sinistro)
QUATTUOR SOLIDOS DEDIT HIC IOHNI MAGISTRO
("Questi dette quattro soldi al maestro Giovanni")
Nella fascia interna dell'architrave:
ADMC ("Anno Domini millesimo centesimo", cioè nell'anno del Signore 1100)
Le ipotesi sull'epigrafe ruotano intorno ai personaggi citati, Roffrido e Roffredo (o Goffredo), forse due vescovi vissuti a qualche decennio di distanza. È probabile che il primo, vescovo alla fine del sec. XI, abbai consacrato alla Madonna un tempio anticamente dedicato a divinità pagane, profanato, come ricorda l'epigrafe, dall'uccisione di una giovane (S.Restituta?), ed eretto l'arco, mentre è ipotizzabile che il secondo, Goffredo, vescovo all'inizio del sec.XII e citato nella bolla di Pasquale II, abbia ampliato o abbellito la chiesa nella fase romanica. La data indica l'epoca in cui avvenne la sistemazione dell'arco.
Nella lunetta superiore, al posto della raffigurazione musiva recente, fino a pochi anni or sono c'era un affresco della Pietà del '700 in pessime condizioni, che a sua volta sostituì un dipinto dell'Assunta tra S.Pietro e Paolo, come descrive il vescovo Scipione Sersale nel 1703.
Torrione a base circolare e dal muro a scarpa, in grossi blocchi di travertino ben tagliati, rifiniti e dai giunti perfettamente combacianti ; la costruzione riflette nella forma un tipo di architettura militare dominante nel basso medioevo, databile alla fine del sec. XV, e faceva parte di un circuito difensivo più esteso e intervallato da torri circolari e quadrangolari che proteggeva la città. Qui, collegandosi alla formidabile e resistente muratura del lato settentrionale della chiesa, difendeva la porta degli Abruzzi.
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