mercoledì 6 febbraio 2013

LETTERA AI GIOVANI (2003/04)



Carissimi giovani,

nel mio viaggio in Terra Santa vi ho pensato molto. Nella visita di quei luoghi ove s'incontrano religioni e culture diverse ho riflettuto molto sul senso del tempo e della storia.

Che cosa ne abbiamo fatto di questa straordinaria vicenda umana? Il tempo che è passato e che noi abbiamo costruito cosa ci ha insegnato? L'orizzonte del nuovo millennio che noi vogliamo consegnarvi quale significato della vita ci suggerisce?

Guardando noi adulti, forse percepite un senso di pessimismo e di sfiducia, forse avvertite stanchezza e confusione.

Vi chiederete: dov'è la responsabilità per un mondo senza guerre, soprusi, violenze; dov'è la fedeltà per relazioni durature e vincoli sponsali; dov'è l'amore per educare con chiarezza e correggere con fermezza?

Dove sono "spazi d'incontro" come risposta alla grande esigenza d'essere ascoltati?

Uno di voi ha scritto su una parete: "nessuno vuole ascoltarmi!"

Vi abbiamo forse delusi perché fate fatica a trovare chi ha tempo per ascoltarvi e aiutarvi a valorizzare il senso di pienezza che vi portate dentro?

Dinanzi alla chiesa poi le vostre domande si moltiplicano e i perché si confondono tra amarezze e delusioni, tra malintesi e disagi.

Vorrei a questo punto proporvi tre orizzonti:

Ridiamo al mondo la sua bellezza
Il mondo ha una sua bellezza nascosta, ma ha bisogno di me e di te perché riemerga sempre il suo volto, perché attraverso l'opera di noi adulti e di voi giovani, della nostra esperienza e della vostra passione, della nostra maturità e della vostra libertà, delle nostre certezze e della vostra creatività, quel mondo creato da Dio, un mondo di pace e di vere relazioni, si instauri anche tra di noi.

Il nuovo millennio ha bisogno che mettiamo insieme tutte le nostre disponibilità perché riemerga quella bellezza che ha affascinato la vita di molti, rendendola ricca e aperta alla luce e alla verità.

Ridiamo alla nostra vita la sua bellezza
Tutti siamo belli! La bellezza è la dimensione interiore di una persona, che vale non per quello che ha, ma per ciò che è. Noi tutti abbiamo dovuto accettarci, amarci, impegnarci a far emergere tutto il positivo che Dio aveva messo nei nostri cuori, trasformando limiti e debolezze, e ancora l'opera non è compiuta. È bello vivere; è bello far parte di un gruppo, è bello cantare e giocare insieme; è bello fare qualcosa insieme per gli altri, è bello correre e tendere la mano verso qualcuno; è bello pensare al proprio futuro e costruirlo nella libertà, lontani dalle varie forme di dipendenze; è bello saper scegliere e non lasciarsi confondere da chi vuole proporti altro, senza avere rispetto dei tuoi tempi. Dio ti ha dato un cuore e Lui vuole rendere la tua vita più bella, fidati di Lui, ascoltalo, cercalo, pregalo, Egli saprà rinnovare il tuo cuore e farti, giorno dopo giorno, più bello. Il nuovo millennio richiede questo cuore nuovo per fare più bella la nostra vita. Aiutiamoci: tu puoi insegnarmi molto e forse anch'io posso donarti qualcosa.

Ridiamo alla chiesa la sua bellezza
Una istituzione che ha tanti anni potrebbe sembrare vecchia e fuori tempo, potrebbe non poter dire più nulla. Ti assicuro che non è così, essa vive ancora, è come un "porto", in cui tu puoi fermarti quando vuoi, prima, durante, dopo le navigazioni della vita. È un porto dove ritroverai la pace, dove potrai incontrare qualcuno che ti ascolta, una persona amica, dove potrai condividere le tue gioie e le tue fatiche, dove potrai riprendere le energie necessarie per il cammino lungo e faticoso della vita. Essa è sempre lì, e il fatto che ha tanti anni la dice lunga , perché niente può resistere agli interrogativi e alle domande degli uomini, se non fosse capace di dare qualcosa, sarebbe già stata spazzata via dalle maree e dalle tempeste e ti assicuro che ce ne sono state tante. È lì perché rende presente Gesù e Gesù può così continuare ad accogliere e a parlare al tuo cuore.

È bella la chiesa perché è Gesù che la purifica, la trasfigura, la rinnova, ed è sempre giovane, nonostante i suoi anni. Il nuovo millennio ha bisogno di una Chiesa giovane e bella: costruiamola insieme, eliminando dal suo volto qualche macchia e qualche ruga.

Per questo ho voluto scriverti, perché desidererei insieme con te entrare nel mistero della bellezza e della storia e del tempo.

La parrocchia ha un gruppo di giovani che seriamente cerca di fare un cammino, vieni, ti aspetto per farti conoscere questi straordinari e "belli" amici.

Gli appuntamenti della prossima visita pastorale e quelli del Giubileo, mi auguro incontrino la tua attenzione e la tua disponibilità perché solo insieme possiamo rendere più bella la nostra vita, il nostro territorio, la nostra Chiesa.

Il Parroco
Don Alfredo Di Stefano

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